I Captcha sono quei caratteri che molte FORM chiedono agli utenti d’inserire per dimostrare di essere umani. Esempio di Google
I CAPTCHA servono ad evitare una forma nuova di Spam: il riempimento automatico di FORM da parte di Server di Spam che riescono così a diffondere i propri messaggi.
La sigla CAPTCHA sta per “completely automated public Turing test to tell computers and humans apart“. Ovvero “Test di Turing pubblico completamente automatizzato per distinguere Computer da umani”.
Seomoz.com ha effettuato alcuni interessanti esperimenti attivando e disattivando i CAPTCHA su 50 siti. Questi esperimenti hanno evidenziato due effetti interessanti, anche se prevedibili:
- inserire i CAPTCHA ha ridotto del 90% lo SPAM
- l’uso dei CAPTCHA ha diminuito le conversioni del 3%
Un altro fatto interessante è emerso dai commenti all’esperimento: alcuni utenti non riescono a visualizzare i CAPTCHA quando navigano con i cellulari.
Dall’esperimento si possono trarre interessanti conclusioni:
- Se, come avviene nei siti Ecommerce, le conversioni portano soldi, allora conviene non inserire CAPTCHA, a meno che il costo del lavoro di pulizia dello SPAM sia nettamente superiore al mancato guadagno.
- Se un sito che accetta commenti è bombardato da commenti di SPAM, allora il CAPTCHA è una buona soluzione per ridurre il fenomeno.
- Se si decide di utilizzare i CAPTCHA, allora bisogna verificare il loro funzionamento su cellulari e smartphone.
L’autore dell’esperimento ha proposto un’interessante soluzione da smanettoni per cercare d’ingannare gli spammer : un CAPTCHA reso trasparente con i css che abbia come risultato giusto un campo vuoto.