Mailing list e marketing on line

Oggi il marketing è basato su un processo continuo di comunicazione tra azienda, partner e clienti. La mailing list rappresenta il metodo più semplice e rapido per mantenere un canale di comunicazione aperto con l’insieme di persone più vicine all’azienda.

Praticamente tutte le aziende italiane sono oggi raggiungibili via e-mail. Questo crea una grande opportunità ma rappresenta anche un rischio serio. L’opportunità di comunicare facilmente sfruttando i bassi costi dell’invio di e-mail non è un valido motivo per sviluppare strategie troppo aggressive ed invasive: il rischio è di compromettere la qualità dei rapporti con i clienti con un fenomeno di saturazione non calibrato sulle reali necessità dell’utenza. La comunicazione sulla mailing list deve essere molto mirata. Deve contenere informazioni reputate interessanti da quasi tutti coloro che la ricevono e deve essere utilizzata per instaurare un canale di comunicazione bidirezionale finalizzato all’apertura di un dialogo con i desideri, le tendenze e i bisogni del mercato.

L’e-mail marketing non è la trasposizione digitale del mailing classico. La tecnologia, la pianificazione strategica, i report e l’operatività nella gestione dei tempi e dei contenuti implicano un approccio e uno standard professionale di cui le agenzie che operano nel direct mail normalmente non dispongono. L’imprenditore dovrebbe invece affidarsi a professionisti specializzati nel web marketing, o procedere mantenendo un attento controllo personale su tutto il processo di e-mail marketing.

Per trasformare anche gli sconosciuti navigatori casuali in amici e potenziali clienti, è possibile ricorrere al “permission marketing”, un modo di agire legato profondamente all’uso delle e-mail come strumenti pubblicitari. L’utente infatti dà il proprio consenso solo laddove è interessato: si tratta quindi di un vero e proprio “permission” che esso esprime attivando un rapporto utile per entrambi i protagonisti. Il cliente però deve essere continuamente seguito e curato dall’azienda, tanto che qualcuno ha definito il permission marketing come “Un lungo fidanzamento che deve essere rinnovato almeno ogni mese”.

L’e-mail è lo strumento che rende vantaggioso per entrambi questo “fidanzamento”. Ed in effetti esistono molte e diverse possibilità di utilizzare le e-mail (newsletter, newsgroup, mailing list). Bisogna però fare attenzione perché, se non usate correttamente, le mail possono diventare una vera e propria pubblicità negativa. Uno degli errori più gravi è infatti quello di inviare a pioggia le e-mail ad utenti a cui non interessano minimamente e che ovviamente non hanno accordato il permesso. Il termine tecnico è “spamming” ed è pubblicità intrusiva alla massima potenza, totalmente controproducente per l’immagine dell’azienda. La più sofisticata forma di permission è invece quella del double opt-in: all’utente, che ha compilato un form di registrazione, viene inviata una prima e-mail nella quale gli si chiede di confermare la sua volontà a ricevere il servizio. In questo modo si è totalmente sicuri del suo interesse e della autenticità dell’indirizzo e-mail fornito e gli si possono inviare le e-mail successive.

Per concludere val la pena di ricordare che anche l’e-mail marketing ottiene risultati migliori se pensato per dare risposta alle necessità dei clienti tenendo conto dell’ “ordine di priorità dei bisogni” sulla base di un modello come quello di Maslow:

  1. Bisogni fisiologici
  2. Bisogni di sicurezza
  3. Bisogni associativi, di socialità, di appartenenza a gruppi sociali
  4. Bisogno di stima
  5. Bisogno di autorealizzazione